Fattura Elettronica obbligatoria dal 2024: come adeguarsi

Data:

04 Ottobre 2023

Tempo di lettura:

4 min

Fattura Elettronica obbligatoria dal 2024: come adeguarsi

Fattura elettronica, da quando è obbligatoria anche per i forfettari e come fare per adeguarsi

La fattura elettronica diventa obbligatoria per tutti: a partire dal prossimo anno, anche i forfettari saranno chiamati ad adeguarsi alla fatturazione elettronica. 

A partire dal 1° gennaio 2024, decade la deroga che esonerava le Partite IVA in regime di vantaggio e in regime forfettario. L’obbligo di fatturazione elettronica estende quindi la sua platea, e per molti professionisti i prossimi mesi saranno quelli dell’adeguamento al Fisco Digitale.

La buona notizia è che per adeguarsi al nuovo obbligo è sufficiente scegliere il servizio di fatturazione elettronica più adatto alle proprie esigenze e prepararsi ad emettere la prima e-fattura. 

Da quando è obbligatoria la fattura elettronica?

La fatturazione elettronica diventerà obbligatoria per tutti a partire dal 1° gennaio 2024. La deroga, che si applicava alle Partite IVA in regime forfettario con ricavi annuali inferiori a 25.000 euro e alle imprese in regime di vantaggio, si avvicina alla scadenza indicata nel DL n. 36 del 2022.

Per i professionisti che nel 2021 hanno percepito ricavi o compensi superiori a 25.000 euro l’obbligo è scattato già a partire dal 1° luglio 2022. Per tutti gli altri, l’obbligo scatterà con l’inizio del nuovo anno. 

Come si legge nel Decreto legge del 30 aprile 2022 n. 36, modificato dalla Legge n. 79/2022, l’obbligo di fatturazione elettronica “si applica a partire dal 1° luglio 2022 per i soggetti che nell'anno precedente abbiano conseguito ricavi ovvero percepito compensi, ragguagliati ad anno, superiori a euro 25.000, e a partire dal 1° gennaio 2024 per i restanti soggetti”. 

A partire da gennaio l’obbligo riguarda anche le associazioni sportive dilettantistiche, le associazioni senza fini di lucro e le pro loco che hanno esercitato l’opzione di cui agli articoli 1 e 2 della legge n. 398/1991, se i proventi da attività commerciali nell’anno precedente non superano i 65.000 euro.

Obbligo di fattura elettronica per forfettari: cosa cambia

L’obbligo di fatturazione elettronica è stato introdotto per la prima volta dalla Legge di stabilità 2018, ed è entrato in vigore per tutte le cessioni di beni e prestazioni di servizi tra imprese e verso i consumatori finali a partire dal 1° gennaio 2019. 

Per chi non era ancora stato incluso nella lista delle categorie soggette all’obbligo, in primis le Partite IVA in regime forfettario sotto i 25.000 euro di ricavi annui, l’obbligo scatterà a partire dal 1° gennaio 2024. Ma non sarà difficile adeguarsi alle novità.

Siamo già in parte abituati alla ricezione di e-fatture in qualità di clienti finali, e le differenze tra il vecchio metodo di fatturazione e quello che ci aspetta nel nuovo mondo delle e-fatture non sono poi tante, almeno da un punto di vista pratico.

L’importante è saper scegliere lo strumento di fatturazione più adatto alle proprie esigenze lavorative e dotarsi delle informazioni richieste per l’emissione della fattura elettronica, a partire dal Codice Destinatario e dalla PEC del cliente.

Le differenze fondamentali tra una fattura elettronica e la vecchia fattura cartacea sono essenzialmente due: la e-fattura va redatta utilizzando un pc o uno smartphone, e va trasmessa al cliente tramite il Sistema di Interscambio (SdI), che come si legge nella guida dell’Agenzia delle Entrate è “una sorta di postino” che verifica la correttezza e la completezza del documento e lo consegna al destinatario.

Emettere una fattura elettronica: da dove iniziare

Emettere ed inviare una fattura elettronica è semplicissimo. La prima cosa da fare è scegliere il software di fatturazione o il servizio online più adatto alle proprie esigenze.

Se si emettono poche fatture e si ha una certa confidenza con il formato XML si può fare riferimento ai servizi messi gratuitamente a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, che includono una procedura web accessibile con SPID, un software scaricabile su PC e un’applicazione per tablet e smartphone.

Se però si ha la necessità di emettere un discreto numero di fatture, oppure si vuole avere a disposizione una serie di funzionalità aggiuntive come condivisione dell’area di lavoro e dashboard personalizzata, la soluzione migliore è procurarsi un software per la fatturazione elettronica, possibilmente appositamente studiato per le Partite IVA in regime forfettario.

Legalinvoice Go, il software pensato per i forfettari

Legalinvoice Go di InfoCert è una soluzione pensata per i professionisti in regime forfettario, dotata di un ambiente pre-configurato per la fatturazione RF19 e RF02, che permette di avere a disposizione sin da subito un blocco di 50 documenti (fatture inviate/ricevute, note di credito, etc.).

Intuitivo e semplice da usare, il software di InfoCert per la fatturazione elettronica dei forfettari permette di conservare a norma i documenti elettronici inviati via SdI e di firmare digitalmente le fatture in modo completamente automatico.

Consente inoltre di emettere fatture elettroniche B2B e verso la pubblica amministrazione, di creare automaticamente le anagrafiche di clienti e fornitori e di verificare lo stato di entrate, uscite e scadenze su una pratica dashboard che mostra anche l’andamento degli incassi rispetto al mese precedente.

Inviare una fattura elettronica con Legalinvoice di InfoCert è molto semplice: è sufficiente compilare il form pre-impostato inserendo tutti i dati richiesti, salvare il documento e procedere con la trasmissione elettronica via SdI selezionando l’opzione dal menu a tendina che compare associato a ogni fattura salvata.

Quando il simbolo “e” diventa verde, significa che la trasmissione al cliente tramite SdI è andata a buon fine, e la e-fattura è pronta per essere incassata e conservata a norma.

 

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