La fattura elettronica per l’artigiano in regime forfettario

Data:

27 Luglio 2022

Tempo di lettura:

4 min

La fattura elettronica per l’artigiano in regime forfettario

Artigiani in regime forfettario e obbligo di fatturazione elettronica: quando e come emettere la fattura

L’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica alle partite IVA forfettarie, in vigore dal 1° luglio 2022, coinvolge circa 800.000 ditte individuali operanti in Italia, tra professionisti e artigiani. 

Il D.L. n. 36/2022, pubblicato in Gazzetta lo scorso 30 aprile, dispone che tutti coloro che operano in regime forfettario, e che nel 2021 abbiano avuto ricavi per almeno 25.000 euro, sono tenuti all’emissione di fattura elettronica. 

Vediamo nel dettaglio come funziona la fatturazione elettronica per gli artigiani forfettari: dai requisiti per accedere al regime forfettario fino alle regole da seguire per adeguarsi alla nuova normativa in materia fiscale.

L’accesso al regime forfettario per gli artigiani

Quanto disposto dal D.L. n. 36/2022 si applica a quasi un milione tra professionisti e artigiani che hanno optato per il regime forfettario, e cioè giardinieri, elettricisti, falegnami e idraulici che rispettano i seguenti requisiti:

  • ricavi non superiori a 65.000 euro;
  • spese non superiori a 20.000 euro lordi per lavoro dipendente o per compensi a collaboratori;
  • non partecipazione a società, imprese familiari o associazioni professionali riconducibili a quelle svolte individualmente;
  • residenza in Italia o produzione di almeno il 75% del reddito in Italia.

Sono esclusi coloro che si avvalgono di regimi speciali ai fini IVA e i soggetti che si occupano in via prevalente di cessione di fabbricati o terreni. In linea con i requisiti di accesso e le cause di esclusione sopra citati, si può aderire al regime forfettario a prescindere dal codice Ateco che definisce l’attività della ditta individuale artigiana.

Regime forfettario 2022: come funziona

Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato, in cui si applica un'aliquota unica in sostituzione di IRPEF, IRAP e addizionali comunali e regionali. Questa aliquota, che i primi 5 anni delle nuove attività è ridotta al 5%, passa al 15% dopo il quinto anno di età o nel caso di imprese già esistenti.

Nel regime forfettario anche l'imponibile si calcola a forfait, semplificando molto l’amministrazione contabile. Per calcolare la percentuale di imponibile sulle entrate del forfettario, non essendo prevista la sottrazione dei costi d’impresa, è necessario verificare il coefficiente di redditività associato al codice Ateco dell’attività. 

Per esempio, l’attività di un giardiniere con codice Ateco 81.30.00 avrà un coefficiente di redditività del 67%, ovvero sarà tenuto a pagare le tasse sul 67% di quanto ricava dalla propria attività, che coincide con il reddito imponibile.

Aprire una partita IVA in regime forfettario era considerato molto conveniente, oltre che per i vantaggi in termini fiscali, anche perché permetteva di sottrarsi all’obbligo della fatturazione elettronica. Dal 1° luglio scorso, però, anche gli artigiani forfettari sono tenuti all’emissione di e-fattura e inoltro tramite SdI. 

Artigiani e fattura elettronica: le nuove regole

La fatturazione elettronica è stata introdotta in Italia con la legge finanziaria del 2008:  obbligatoria dal 2014 verso la Pubblica Amministrazione, dal 2018 è diventata d’obbligo anche tra privati e più recentemente ha coinvolto, come abbiamo visto, le partite IVA forfettarie. 

Per fatturazione elettronica s’intende tutto il processo di emissione, invio, tenuta e conservazione digitale dei documenti fiscali di questo tipo. La differenza fondamentale con le vecchie fatture cartacee risiede nel fatto che la e-fattura non viene inviata al cliente, bensì al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate, che si occupa di verificare la correttezza formale del documento e di trasmetterlo al destinatario finale. 

In base al destinatario si distinguono tre principali tipi di fatture elettroniche:

  • fattura elettronica B2G - Business to Government, cioè quella emessa verso le pubbliche amministrazioni, statali o locali;
  • fattura elettronica B2B - Business to Business, cioè tra imprese con partita IVA;
  • fattura elettronica B2C - Business to Consumer, ovvero verso il consumatore finale, che può scegliere se ricevere il documento via PEC oppure richiederne copia stampata.

Gli artigiani che lavorano presso un laboratorio aperto al pubblico e quelli che si occupano di servizi e riparazioni presso le abitazioni dei clienti, erano tenuti già dal gennaio 2020 all’emissione dello scontrino elettronico oppure di una fattura elettronica. Da quest’anno al cliente andrà invece consegnato un documento commerciale che non è nient’altro che la copia di cortesia della fattura elettronica.

Come emettere una fattura elettronica

Gli artigiani in regime forfettario possono fare ricorso - per importi inferiori a 400,00 euro - alla fattura elettronica semplificata, che prevede una compilazione meno dettagliata di quella ordinaria. 

In questo tipo di documento, che corrisponde al codice TD07, vanno indicati i dati del cliente, una descrizione del servizio o bene oggetto di scambio e l’importo totale della transazione. 

Il Sistema di Interscambio scarta automaticamente le fatture con errori formali, ma esistono errori che possono influire sul calcolo delle imposte, e che perciò sono soggetti a sanzioni: tra i più frequenti ci sono quelli nell’indicazione della natura del tipo di operazione e quelli relativi al calcolo delle imposte. 

Per evitare  di incorrere in errori del genere, e per semplificare la gestione di questa nuova incombenza, la soluzione più efficace è quella di servirsi di un software specifico per la fatturazione forfettaria. Legalinvoice GO! permette di avere un ambiente pre-configurato per la fatturazione RF19 e RF02, e cioè forfettaria e dei contribuenti minimi, e di emettere e conservare a norma le fatture elettroniche.

Legalinvoice GO! è uno strumento facile da usare e accessibile da tutti i dispositivi, perfetto per gli artigiani che eseguono interventi a domicilio, che possono emettere fattura in pochi minuti direttamente dallo smartphone.

Fattura elettronica: quando va emessa

La fattura elettronica va emessa in ogni caso entro 12 giorni dall’effettuazione del servizio o della vendita, onde non incorrere nelle sanzioni previste dal DL 471/1997, che possono arrivare a 2.000 euro per l’invio tardivo di una fattura. 

Per i forfettari coinvolti dalle nuove regole è stata istituita una moratoria sulle sanzioni, che per il terzo trimestre 2022 non si applicano laddove la fattura venga emessa entro il mese successivo a quello dell’operazione.

 

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Fattura elettronica per gli artigiani forfettari: come fare

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