Anche i cittadini possono registrare il proprio Domicilio Digitale: tutto ciò che devi sapere

Data:

09 Giugno 2023

Tempo di lettura:

4 min

Anche i cittadini possono registrare il proprio Domicilio Digitale: tutto ciò che devi sapere

La PEC semplifica notevolmente le comunicazioni tra Cittadini e Pubblica Amministrazione

Una notizia di questi giorni è destinata a cambiare (in meglio) i rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione: è stata estesa anche ai privati la possibilità di registrare il proprio domicilio digitale (identificato con il proprio indirizzo di posta PEC), in cui ricevere tutte le comunicazioni ufficiali da parte della Pubblica Amministrazione, come ad esempio rimborsi fiscali, detrazioni d'imposta etc.

"Si tratta di un progresso importante" ha dichiarato Alessio Butti, Sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione tecnologica. "Attraverso il domicilio digitale, infatti, cittadini, professionisti e aziende potranno beneficiare di un canale semplice e immediato per ricevere le comunicazioni ufficiali da parte della Pa, con un risparmio significativo di tempi e costi".

Questa novità giunge in seguito alla pubblicazione dell'INAD (Indice Nazionale dei Domicili Digitali), insieme alla Piattaforma Notifiche, tramite la quale tutti i cittadini possono eleggere sin da subito il proprio domicilio digitale.

A partire dal 6 luglio 2023 il domicilio digitale eletto sarà attivo e potrà essere consultato da chiunque. Di questo aspetto però parleremo tra poco; ora torniamo un attimo indietro e vediamo cos'è il domicilio digitale, che vantaggi ha e chi può registrarlo.

Domicilio Digitale: cos'è e vantaggi

Con domicilio digitale si intende l’indirizzo elettronico in cui cittadini, professionisti ed imprese possono scegliere di ricevere le comunicazioni ufficiali della Pubblica Amministrazione. Il domicilio digitale ha valore legale e viene identificato con un indirizzo PEC (Posta Elettronica Certificata) che sia abilitato a ricevere comunicazioni ufficiali, comprensive di ricevuta di invio o ricezione.

I vantaggi dati dall'elezione del domicilio digitale sia per i cittadini, sia per i professionisti e le imprese sono davvero tanti, ad esempio:

  • risparmio di tempo: in seguito alla registrazione da parte dell'utente del proprio domicilio digitale sulla piattaforma, le notifiche arriveranno in tempo reale sul proprio dispositivo e non si dovrà più far la fila agli sportelli
  • riduzione dei costi: la PEC sostituisce la raccomandata e non bisognerà più pagare per ogni singolo invio 
  • certezza di invio nei tempi stabiliti: dal momento che la spedizione è immediata, non si creerà il rischio di ritardi che potrebbero rivelarsi dannosi, ad esempio le multe notificate con le giuste tempistiche fanno sì che non si debba pagare la mora
  • conservazione sicura delle pratiche: il digitale permette che i documenti restino salvati, siano facilmente reperibili e che non occupino spazio fisico, diversamente da quanto avviene con il cartaceo
  • pieno valore legale delle comunicazioni: tutti i messaggi inviati attraverso la PEC includono la ricevuta di invio o ricezione. Hanno quindi la stessa valenza legale di una raccomandata A/R e sono opponibili a terzi
  • sostenibilità ambientale: si elimina completamente l'uso della carta e questo ha sicuramente un impatto positivo dal punto di vista ambientale

Domicilio Digitale: in quali casi è obbligatorio e in quali facoltativo

Per quanto riguarda gli obblighi legati all'elezione del domicilio digitale, i soggetti tenuti a farlo sono due: professionisti iscritti a Ordini e Collegi e imprese, i quali devono darne comunicazione - rispettivamente - all’Ordine o Collegio di appartenenza e al Registro delle imprese. In caso contrario, rischiano di incorrere in pesanti sanzioni.

Entrambi, professionisti e imprese, vengono registrati automaticamente nell’elenco INI-PEC.

Per altri tre soggetti invece è possibile ma non obbligatorio entrare nell'elenco dei domicili digitali, purché ci si registri preventivamente all’INAD; è il caso di:

  • persone fisiche, che abbiano compiuto almeno diciotto anni
  • professionisti che svolgono una professione non organizzata in ordini, albi o collegi ai sensi della legge n. 4/2013
  • enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nell’INI-PEC 

Domicilio Digitale: cosa bisogna fare per eleggerlo

Va detto innanzitutto che per eleggere il proprio Domicilio Digitale bisogna essere in possesso di una PEC. L’attivazione della PEC è un'operazione semplice e veloce che puoi effettuare su Ufficiocamerale.it, in pochi minuti e che ti permette di poter personalizzare il nome della tua casella.

Una volta attivata la PEC, per poter eleggere il proprio domicilio digitale è necessario fare accesso al portale Domiciliodigitale.gov.it e registrarsi al servizio tramite identità digitale SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Infine, dopo la registrazione, il sistema chiederà di inserire il proprio indirizzo PEC da eleggere come domicilio digitale.

Domicilio Digitale: tutte le novità dal 6 luglio 2023

Il 6 luglio 2023 è una data da ricordare perché a partire da questa giornata le Pubbliche Amministrazioni potranno utilizzare il domicilio digitale, se presente nell’elenco, per tutte le comunicazioni con valenza legale. Sempre a partire dal 6 luglio chiunque avrà la possibilità di consultare liberamente il domicilio digitale dall’area pubblica del sito, senza doversi autenticare, ma semplicemente inserendo il codice fiscale della persona della quale si vuole avere questa informazione.

Dalla stessa data, inoltre, le Pubbliche Amministrazioni, i gestori di pubblico servizio e i soggetti privati aventi diritto potranno consultare INAD in modalità applicativa, attraverso apposite interfacce dedicate rese accessibili tramite la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) e già disponibili in ambiente di test.

Ultimo aspetto da tenere in considerazione: dal 6 luglio anche i professionisti non iscritti in albi ed elenchi ed enti di diritto privato non presenti in INI-PEC potranno eleggere il proprio domicilio digitale.

Per quanto riguarda i professionisti, è importante anche sapere che il Codice dell’Amministrazione Digitale prevede che il domicilio digitale degli iscritti in INI-PEC (l’indice nazionale degli Indirizzi PEC delle imprese e dei professionisti) venga importato automaticamente su INAD in qualità di persona fisica; successivamente sarà sempre possibile modificarlo e indicare quindi un altro indirizzo PEC.

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