L’iscrizione alla Camera di Commercio

Data:

15 Marzo 2021

Tempo di lettura:

4 min

L’iscrizione alla Camera di Commercio

Iscrizione alla Camera di Commercio: costi, funzionamento ed iscrizione al Registro delle Imprese

L’iscrizione alla Camera di Commercio, e la contestuale iscrizione al Registro delle Imprese, è un obbligo per tutte le imprese italiane o operanti in Italia. Tra gli adempimenti che accompagnano la costituzione di un’impresa, vi sono infatti degli step obbligati: tutto inizia con l’apertura della partita IVA

Dopodiché sono necessari l’iscrizione alla Camera di Commercio e l’apertura di una posizione presso INPS ed Inail, per le attività che lo richiedono.

L’iscrizione alla CCIAA, o Camera di Commercio, è particolarmente importante in quanto necessaria all’iscrizione presso il Registro delle Imprese. Vediamo dunque come si fa, a cosa serve e quanto costa iscriversi alla Camera di Commercio. 

L’iscrizione alla Camera di Commercio e il Registro delle Imprese

Le Camere di Commercio sono gli enti territoriali che gestiscono le informazioni relative alle imprese operanti nel commercio, nell’industria, nell’agricoltura e nell’artigianato. 

L’iscrizione alla CCIAA è obbligatoria, tolte alcune eccezioni di cui parleremo più avanti, e dà alle aziende la possibilità di usufruire di importanti servizi come il supporto per l’accesso al credito o attività di promozione delle imprese.

L’iscrizione al Registro delle Imprese avviene contestualmente a quella presso la Camera di Commercio della propria Provincia o Regione, l’ente che si occupa di aggiornarlo e gestirlo. Ma come funziona l’iscrizione alla CCIAA? E per quali imprese è obbligatoria l'iscrizione anche al Registro delle Imprese? 

Quando si apre la partita IVA, l’Agenzia delle Entrate comunica alla Camera di Commercio competente l’apertura della nuova posizione. La CCIAA può procedere all’iscrizione della nuova impresa al Registro delle Imprese in via automatica, ma è stato anche istituito un canale telematico apposito per questo genere di comunicazioni tra imprese ed enti statali, la cosiddetta Comunicazione Unica.

Cosa serve per iscriversi alla Camera di Commercio tramite procedura telematica?

  • Una partita IVA, ovverosia una posizione aperta presso l’Agenzia delle Entrate;
  • Un indirizzo PEC (Posta Elettronica Certificata), peraltro obbligatorio per la maggior parte delle categorie;
  • Una firma digitale personale.

Il Certificato di Iscrizione alla Camera di Commercio viene inviato alla PEC indicata entro cinque giorni dall’invio della domanda. È possibile ottenere copia del certificato, anche in un secondo momento ed in poche ore, anche su ufficiocamerale.it: clicca qui per richiedere il Certificato di Iscrizione.

L’iscrizione al Registro delle Imprese avviene spesso d’ufficio, contestualmente all’iscrizione presso la CCIAA di riferimento. Tale registro rappresenta una anagrafe pubblica delle imprese operanti in Italia, di cui contiene tutti i dati principali: dalla denominazione alla partita IVA, dalle modifiche di assetto ai nomi delle persone con ruoli amministrativi.

Si tratta di dati il cui carattere pubblico è di fondamentale importanza: è infatti cruciale, quando si avvia un rapporto commerciale, poter verificare - tramite partita IVA o visura camerale - la reale esistenza dell’azienda nonché conoscerne lo stato d’attività ed economico. 

Il Registro delle Imprese funziona infatti anche come archivio storico delle modifiche nella vita delle imprese, in quanto è necessario aggiornarlo nel momento di cambi di assetto, cessazione dell’attività o modifiche nell’amministrazione.

L’iscrizione al Registro delle Imprese e alla Camera di Commercio: costi, sezioni, obblighi

L’iscrizione al Registro delle Imprese è obbligatoria per tutte le aziende che operano nei settori della produzione o intermediazione commerciale di beni e servizi, dei trasporti e dell’agricoltura. Il Registro è composto di diverse sezioni: una ordinaria e diverse speciali, destinate a specifici settori economici. 

Nella sezione ordinaria sono iscritti:

  • Le società di persone e di capitali;
  • Le cooperative;
  • I consorzi e le società consortili;
  • Gli Enti pubblici con oggetto principale un’attività commerciale;
  • Gli imprenditori commerciali individuali.

Esiste poi una sezione speciale cui vanno iscritti:

  • I piccoli imprenditori e i coltivatori diretti;
  • Le imprese agricole;
  • Le imprese artigiane;
  • Le società semplici.

Per quanto riguarda le start-up innovative, le PMI innovative e le imprese sociali esistono apposite sezioni speciali, come anche per le società tra professionisti e per le aziende iscritte al programma di alternanza scuola-lavoro. 

All’interno del Registro delle Imprese si trova anche il Repertorio Economico Amministrativo (REA), che integra le informazioni anagrafiche con indicazioni di tipo economico ed amministrativo. Nella banca dati REA si trovano informazioni come l’attività prevalente dell’azienda (codice ateco), lo stato dell’attività, lo stato delle singole unità locali.

Dal REA è inoltre possibile risalire al numero di iscrizione alla Camera di Commercio, che si trova nella sezione anagrafica del Registro.

Ma quanto costa la registrazione alla Camera di Commercio e al Registro delle Imprese? Vi sono dei costi che vanno sostenuti nel momento dell’iscrizione, ed un canone annuo noto come diritto camerale annuale. Partiamo dunque dai costi dell’iscrizione alla Camera di Commercio:

  • I diritti di segreteria variano a seconda dell’impresa, e vanno dai 18 euro per le ditte individuali e le associazioni ai 90 euro per società ed enti collettivi;
  • L’imposta di bollo è di 17,50 euro per le imprese individuali, 65 euro per le società di capitali e 59 euro per le società di persone;

I costi del diritto camerale annuale variano anch’essi a seconda della società: si va da un minimo di 44 euro per le imprese individuali iscritte nelle sezioni speciali ai 200 euro delle imprese individuali iscritte nella sezione ordinaria. Per le imprese operanti in Italia ma con sede all’estero, il costo è di 55 euro per ogni unità locale. 

Tale canone viene stabilito ogni anno tramite nota diffusa dal Ministero dello Sviluppo Economico, motivo per cui si tratta di un costo variabile. In generale, il costo per l’iscrizione alla Camera di Commercio è compreso tra i 250 e i 300 euro.

Ma chi non deve iscriversi alla Camera di Commercio? L’iscrizione alla CCIAA è passaggio eludibile per pochissime categorie imprenditoriali: possono farne a meno soltanto le attività professionali, in quanto il pagamento dei contributi avviene in favore delle casse di appartenenza, o della Gestione Separata dell’INPS nel caso di professionisti senza cassa di riferimento.

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