CRIF: quando si diventa un cattivo pagatore?

Data:

21 Febbraio 2023

Tempo di lettura:

3 min

CRIF: quando si diventa un cattivo pagatore?

Cattivi pagatori: quando scatta la segnalazione CRIF, quanto dura e come sapere se si è segnalati

Con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento EBA (European Banking Authority) la definizione di cattivo pagatore è cambiata: a partire dal 2021 essere segnalati alla CRIF come cattivi pagatori è in certo senso più semplice. Secondo quanto disposto dall’Autorità europea di vigilanza bancaria, per essere inseriti nella “lista nera” degli istituti di credito può essere sufficiente aver maturato un debito di 100 euro per un periodo di 90 giorni. 

Vediamo quindi nel dettaglio chi è il cattivo pagatore secondo la normativa vigente, come fare a sapere se si è segnalati alla CRIF e infine come cancellare la segnalazione negativa nei propri confronti.

Chi è il cattivo pagatore?

Il concetto di cattivo pagatore nasce a tutela del credito: quando un privato o un’azienda chiede di aprire un mutuo o di ricevere un finanziamento, la banca ha la facoltà di accedere alle informazioni che consentono di valutare l’affidabilità del cliente. Prima di erogare un prestito, in sostanza, si fa una breve indagine sulla capacità del cliente di restituire quanto richiesto alla banca. 

Ciò avviene tramite consultazione della CRIF, una banca dati in cui sono registrati gli eventi negativi riguardanti la vita creditizia del cliente, e cioè le eventuali situazioni debitorie in cui si è incorsi in passato. 

La segnalazione alla CRIF non è permanente, ma con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento EBA le regole si sono fatte più stringenti. In sostanza si diventa cattivi pagatori quando si ha uno scoperto superiore ai 100 euro per un periodo di 90 giorni. Ciò vale nel caso in cui il debito, che per le imprese deve superare la soglia di 500 euro, sia pari almeno all’1% del totale dell’obbligazione creditizia. 

Nel momento in cui la situazione debitoria supera queste soglie, la banca invia la segnalazione al CRIF. Per essere segnalati come cattivi pagatori alla Centrale Rischi della Banca d’Italia, invece, è necessario quasi sempre che il debito superi i 30.000 euro.

Quando si viene segnalati alla CRIF

CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria) è il nome di una società privata italiana che si occupa di gestire EURISC, il principale Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) presente in Italia. La segnalazione CRIF da parte di banche e agenzie di credito avviene su base volontaria, e può includere anche informazioni positive o neutre sulla vita creditizia del cliente. 

C’è da sottolineare che gli unici debiti che comportano una segnalazione al CRIF sono quelli riguardanti operazioni finanziarie, ovvero le linee di credito aperte con banche e altri istituti, come mutui e prestiti. Il mancato pagamento di bollette o debiti d’altro tipo non viene riportato nei dati CRIF. 

La segnalazione avviene, come riportato dalla Banca d’Italia, nel momento in cui “il debitore è in arretrato da oltre 90 giorni (in alcuni casi, ad esempio per le amministrazioni pubbliche, 180) nel pagamento di un’obbligazione rilevante” e “la banca giudica improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente alla sua obbligazione”.

Nello specifico, si considera rilevante un debito che superi i 100 euro (500 in ambito commerciale) e che costituisca almeno l’1% dell’esposizione complessiva verso la controparte. Lo stato di default scatta dopo 90 giorni dal superamento di queste soglie.

Cattivi pagatori: come sapere se si è segnalati

Secondo il Codice di condotta approvato dal Garante della Privacy, entrato in vigore il 5 novembre 2022, il cliente ha il diritto di essere informato preventivamente della segnalazione ai sistemi informativi gestiti da soggetti privati come la CRIF. In particolare, come indicato nel Codice di condotta, “i dati relativi al primo ritardo possono essere resi accessibili ai partecipanti solo decorsi almeno quindici giorni dalla spedizione del preavviso all’interessato”.

Prima di essere segnalati CRIF, quindi, si riceve la relativa comunicazione tramite messaggio. Il Garante per la privacy ha inoltre stabilito dei limiti temporali di accesso alle segnalazioni negative, che non possono essere consultate a partire dal quinto anno successivo alla scadenza del rapporto. 

Lo strumento elettivo per verificare la propria posizione resta comunque la Visura Cattivo Pagatore CRIF, che permette di consultare le informazioni disponibili nel database su stato dei pagamenti, passaggio a sofferenza o in perdita, comportamenti fraudolenti su carte di credito ed eventuale blocco delle carte per morosità. È anche possibile verificare lo stato della propria impresa, chiedendo una Visura CRIF per persona giuridica

Cancellazione CRIF: quanto dura la segnalazione?

Come anticipato sopra, il cattivo pagatore viene cancellato automaticamente dalle banche dati CRIF dopo 5 anni dalla scadenza del contratto, ma non tutte le segnalazioni hanno la stessa durata. 

Quando ci si vede rifiutata una richiesta di finanziamento, per esempio, si finisce nella lista nera CRIF per un periodo di 90 giorni, mentre in caso di ritardo nel pagamento di una o due rate la segnalazione rimane consultabile per 12 mesi a partire dalla comunicazione di regolarizzazione. 

Se le mensilità non pagate sono più di tre, allora il periodo di esposizione si allunga fino a 24 mesi dalla regolarizzazione. In entrambi i casi, per essere cancellati “a scadenza” è necessario che i pagamenti nei mesi di iscrizione siano sempre regolari. In caso di finanziamenti non rimborsati, infine, la durata della segnalazione è di 36 mesi.

 

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