Chi è il Legale rappresentante di un’impresa e differenze con Titolare e Socio

Ecco cosa si intende per Legale rappresentante e qual è il suo ruolo

Spesso si tende a confondere la figura del legale rappresentante di un'impresa con quella del titolare o del socio amministratore, ma sono veramente la stessa cosa?

In questo articolo cerchiamo di fare un po' di chiarezza, focalizzandoci sul ruolo della prima figura citata: il rappresentante legale.

Legale rappresentante: chi è

Con legale rappresentante di un'azienda si fa riferimento alla persona che - all'interno di una azienda appunto - manifesta la volontà di tutti i soci. Di fatto, il legale rappresentante ha potere di firma, e può parlare a nome dell’azienda, ma questo non sottindende che sia anche l’amministratore dell’impresa.

Infatti socio amministratore e legale rappresentante non sono la stessa cosa. Il primo gestisce l’impresa, mentre il rappresentante legale - come anticipato sopra - ha esclusivamente il compito di manifestare la volontà dei soci all’esterno dell’azienda.

Facciamo un attimo un passo indietro e capiamo cosa si intende con rappresentanza: la rappresentanza legale è un istituto giuridico italiano secondo cui viene attribuito il potere di rappresentanza ad un soggetto nell’interesse di altri soggetti rappresentati. Questo potere può essere conferito ipso iure (è il caso ad esempio dei genitori riconosciuti come tutori legali dei figli minori) o attraverso un apposito atto che risponda alle norme del diritto privato: quest’ultimo è il caso del legale rappresentante dell’impresa, che ottiene questo potere dalla legge italiana al fine di tutelare gli interessi generali di una impresa o società.

Dunque la rappresentanza è strettamente connessa al rapporto con terzi, ovvero con realtà esterne alla compagine societaria.

Legale rappresentante: che ruolo ha

Il ruolo del rappresentante legale può cambiare a seconda dell’assetto societario dell’impresa. Capiamo meglio questo aspetto:

• ditta individuale: in questo caso il legale rappresentante è generalmente il titolare, che amministra e rappresenta la sua azienda. Questa persona può anche avvalersi di una figura specifica, l’institore, che rappresenta il titolare per l’esercizio dell’impresa commerciale, o per uno specifico ramo d’impresa che gli viene attribuito;
• S.R.L. (Società a Responsabilità Limitata): qui il rappresentante legale corrisponde al socio amministratore unico o al presidente del Consiglio di Amministrazione, a meno che se non sia stato stabilito diversamente nello statuto della società;
• società per Azioni, S.p.A.: il legale rappresentante viene indicato - in linea generale - nell’atto costitutivo della Società. Tuttavia in mancanza di indicazioni la rappresentanza legale viene anche qui attribuita al presidente del Consiglio di Amministrazione;
• società di persone: così come avviene per le Sas (Società in accomandita semplice) e le Snc (Società in nome collettivo), la rappresentanza spetta al socio o ai soci amministratori della società. Solitamente in questo tipo di assetto societario il socio amministratore ha potere di rappresentanza già secondo l’atto costitutivo dell’impresa.

Va specificato che, a prescindere dalla compagine aziendale, il legale rappresentante può essere indicato nell’atto costitutivo o nello statuto societario, ed è il soggetto dotato del potere di rappresentare la società di fronte a terzi. 

Legale rappresentante e titolare di un’impresa: cosa cambia

Il potere del rappresentante legale di una Srl (o ditta individuale) è quello di eseguire atti in nome e per conto della società, o azienda, che rappresenta. Dunque questa figura può assumere impegni ed acquisire diritti a nome della società, nell’interesse dell’ente. Le sue mansioni principali sono quelle di firmare atti e mantenere le relazioni della società con l’esterno, anche di fronte ad eventuali procedimenti legali.

Generalmente il rappresentante legale di un'azienda - soprattutto quando si parla di società di persone - coincide con il titolare dell’impresa, ma questi sono due ruoli ben diversi all’interno di una compagine societaria.

Il titolare è colui che possiede la società e la controlla almeno per il 25% delle quote (infatti per sapere che è il titolare di un'impresa basta verificare come sono suddivise le quote di capitale sociale tra i soci).

Se nessuno dei soci possiede più del 25% delle quote di capitale, viene designata come titolare la persona i cui atti sono in grado di influenzare le decisioni societarie. Ad ogni modo, il titolare non ha potere di amministrare o rappresentare l’azienda (salvo diversamente specificato in atto costitutivo o statuto societario).

Può capitare talvolta di trovarsi di fronte all’espressione "legale rappresentante pro tempore": questa è una locuzione latina con la quale si indica semplicemente che la carica ha natura transitoria e non definitiva. Così come avviene di solito nelle ditte individuali, una società può nominare il suo rappresentante pro tempore secondo la volontà espressa dall’assemblea dei soci, o può indicare nell’atto costitutivo un legale rappresentante la cui figura non sia soggetta al vincolo temporale.

Per ottenere informazioni approfondite di natura legale ed economico/amministrativa è possibile richiedere una Visura Camerale ordinaria (che contiene i principali dati riguardanti la situazione attuale dell'impresa) o storica (che include tutte le informazioni dalla data della sua prima costituzione, con l'aggiunta delle modifiche avvenute nel corso degli anni come trasferimenti d'azienda, fusioni, scissioni ed elenco soci denunciati negli anni). Su Ufficio Camerale puoi fare richiesta per questo documento Online, comodamente dall'ufficio o da casa, senza file agli sportelli.

 

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